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01/05/2015 - 15:35

Coma cambia (in peggio) la Coppetta America

Da Luna Rossa
al Sol Levante

Annunciata e anticipata anche da Saily, è rrivata la conferma della nascita della sfida giapponese alla 35 America's Cup, grazie all'accordo del magnate nipponico della Softbank Masayoshi Son (socio in affari di Larry Ellison) con il Kansai Yacht Club. Si chiamerà SoftBank Team Japan. ACEA vara iniziative di promozione ai giovani copiate (male) dall'ISAF... Ma ormai l'operazione "distruggiamo la Coppa America" è quasi riuscita... 


di Fabio Colivicchi


La Coppa America del 2017 a Bermuda ha perso Luna Rossa (ritirata per i giochetti degli altri team che hanno cambiato le regole in corso), ma si riconsola con il Sol Levante, la sfida giapponese di SoftBank Team Japan, guidata dall'uomo più ricco del Giappone (del resto non avevano appena detto che i costi erano insostenibili e quindi bisognava diminuire l dimensione delle barche...?) che ha nel vererano velista nipponico Kazuhiko Sofuku, “Fuku” per gli amici, il general manager. Ha regatato per 15 anni con sfiode giapponesi ed è stato prodiere di Nippon nel 1999-2000.

Parole di circostanza: "Grande occasione per il Giappone, torniamo nel gioco dell'America's Cup, vogliamo usare le World Series per allenarci e selezionare un equipaggio con molti velisti giapponesi". Nessun riferimento per ora alle voci insistenti che davano l'ex Team New Zealand Dean Barker molto vicino alla firma con la nuiova sfida. Ma le voci restano e i motivi perchè l'alleanza si faccia sono innumerevoli.

Poichè il "povero" Masayoshi Son, padrone della SoftBank è alle prime armi in Coppa, il suo amico Larry Ellison (i due hanno spesso occasione di fare affari insieme) lo appoggia pienamente: sia con suporto economico, sia con assistenza tecnica, dichiarata espèressamente nel comunicato stampa di ACEA. Come dire: vieni, sfidsmi, dai, ti aiuto io a farlo...

Altrettanto di circostanza le parole del Commercial Commissioner Harvey Schiller, ormai considerato tra i registi dell'operazione "barche più piccole" che ha portato al ritiro clamoroso di Luna Rossa e dell'Italia del trofeo. Con estrema leggerezza parla dei vantaggi della sfida giapponese per l'apertura della Coppa versio i mercati asiatici...

Questo Schiller non sa nulla di vela e tantomeno di Coppa America, viene dai grandi circuiti sportivi e tv e pensa che tutto segua le stesse regole. Stanno distruggendo la leggenda America's cup, questo è ormai evidente. La domanda è: come fermarli?


LA MOSSA PROPAGANDISTICA DI GUARDARE AI GIOVANI
Coppa di uomini ricchissimi da disputarsi in un'isoletta in mezzo all'oceano, con barche cambiate a misura di defender e sodali, e pazienza (anzi meglio così) se quello scocciatore di Patrizio Berteli se ne va sbattendo la porta, era fin troppo avanti con la sua sfida. Questo è lo scenario della XXXV America's Cup, che si correrà nel 2017 a Bermuda, tra il defender Oracle e quattro sfidanti Ben Ainsile (GBR), Artemis (SWE), Team France (FRA), SoftBank Team Japan (JPN), forse cinque se i neozelandesi dovessero restare in corsa.

Una Coppa così non è certo degna del più antico trofeo della storia sportiva, e così gli organizzatori, che puntano a completare l'opera di normalizzazione e impoverimento della regata, a beneficio di non meglio definiti aspetti commerciali (sin qui tutti miseramente falliti, come ben dimostra l'enorme "buco" lasciato alla città di San Francisco), provano a rilanciare coinvolgendo i giovani. Operazione chiaramente di facciata e priva di contenuti reali, soprattutto di numeri, a dispetto del nome altisonante:  Community Sailing Project...

Russell Coutts, che adesso è il CEO di ACEA, l'autorità che gestisce l'evento Coppa America, si dice tutto eccitato, e cita le collaborazioni con alcuni marchi dell'industria nautica. Alla chiamata hanno risposto North Sails, Hobie Cat, BIC Sport, RS Sailing, Harken, Dynamic Dollies e Racks oltre a un piccolo partner di Bermuda dove 20 Optimist sono stati restaurati (non acquistati, restaurati..., che Coppa ricca eh?) per allenare dei giovanissimi.

Cosa sia e cosa faccia questo Bermuda Community Sailing Project per ora è solo fumo. Prima iniziativa lo STEM program (Science, Technology, Engineering, Math), destinato a ragazzi tra 8 e 12 anni, e che seguirà vasrie fasi durante le regate della Coppa America. Affiancare le materie scolastiche alla vela, che bella scoperta, non credete? Bisogna chiamarsi Russell Coutts e sentirsi Bernie Ecclestone per "inventare" una genialata simile, che di sicuro farà assai bene alla vela...

Secondo: il programma Youth Sailing, sempre per ragazzi di 8-12 anni, i quali che faranno? Avranno occasione di provare la vela e di entrare nella base di Oracle Team USA! Accidenti, immaginiamo già file interminabili, e comunque che altra grande novità.

Terzo: interventi scolastici sulla vela a cura di Oracle (così con l'occasioen veicoleranno anche il marchio gigante del software, che non fa mai male) in collaborazione con Intercollegiate Sailing Association, per ora previsto in 10 College.

La partecipazione dei fornitori sopra citati consentirà di avere le barche e i materiali da far provare ai giovanissimi. Quanti, dove, come, con chi, perchè, con quale programma, quale messaggio, quale percorso, non è dato saperlo, ma che importa? Noi siamo la Coppa, no? Tutto ci è permesso, anche copiare (male) le idee degli altri. ISAF da oltre 10 anni promuove sviluppa e applica nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo il programma Connect To Sailing. E in Italia da 13 anni è in vigore, e cresce ogni anno, il progetto Velascuola.



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