Storia | Regata > International
27/06/2015 - 18:18
L'intervista
L'intervista
Croce: Ecoboat sul mare di Rio
Carlo Croce, presidente ISAF (la federvela mondiale) parla a Saily TV: di America's Cup senza Luna Rossa, dell'inquinamento a Rio e della vela paralimpica
Una lunga intervista con il direttore di Saily TV, Fabio Colivicchi, al sedicesimo piano del grattacielo che ospita la sede della Federvela italiana: Carlo Croce, presidente dell’ISAF (International Sailing Federation) e della FIV, è intervenuto sui temi più scottanti dell’attualità velica mondiale: America’s Cup, inquinamento marino sui campi di regata dei Giochi di Rio 2016, e vela paralimpica.
INQUINAMENTO A RIO, UNA BATTAGLIA
Un altro tema toccato nell’intervista è stato l’inquinamento delle acque dei campi di regata delle prossime Olimpiadi a Rio de Janeiro. “E’ una battaglia che va avanti da oltre un anno – ha detto Carlo Croce – che ci vede affiancati al CIO nel tentativo di convincere i brasiliani a prendere delle misure su questa situazione. Ci sono due tipi di inquinamento: uno riguarda gli oggetti galleggianti, persino animali morti, e l’altro è l’inquinamento chimico che viene dai rifiuti della baia che si riversano in mare specialmente dopo i giorni di pioggia. La nostra battaglia è stata intensa, ma la realtà è che i brasiliani si sono trovati senza risorse per affrontare il problema, che da tempo avevano inquadrato. Finalmente siamo riusciti adesso con una pressione importante a convincere il Governo a investire 20 milioni in “ecoboat”, scafi speciali che ingoiano tutti i rifiuti che trovano, e che gireranno senza sosta per la baia. Il problema chimico, invece, direi a questo punto è irreversibile. Quello che come ISAF abbiamo fatto è affidare a un ente internazionale indipendente la valutazione oggettiva dell’inquinamento. Da alcuni paesi, per esempio scandinavi, erano arrivate minacce delle famiglie di non mandare i loro figli alle regate olimpiche. Queste analisi ci daranno dei dati tecnici che saranno comunicati ad atleti e officials. La situazione è completamente imprevedibile, legata alle condizioni meteo e a valutazioni soggettive. Gli americani ad esempio hanno fatto test recenti con risultati definiti accettabili.”
L’ISAF sembrava anche decisa a chiedere di correre su altri campi di regata. “Abbiamo fatto pressione in tal senso, ma correre fuori anche per noi ha un difetto grave, perché una cosa è avere sullo sfondo una delle più belle città del mondo come Rio, altra cosa è andare lungo una costa anonima fuori mano. Quindi è definitivamente fuori questione l’ipotesi di andare in altra località.”
VELA PARALIMPICA, NOSTRA PRIORITA'
Tra le priorità che l’ISAF sta affrontando c’è l’esclusione della vela dalle Paralimpiadi a partire dal 2020: “Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, adesso ci stiamo lavorando. La deadline di fronte a un no assoluto dell’IBC che è il CIO dei disabili, sarà novembre 2015, quando presenteremo una submission al loro congresso annuale. Più che di riammissione si tratterà di introdurre un nuovo sport. Abbiamo anche preso una azienda inglese di lobbying. Quello che ci conforta è che nel 2024 siamo certi di essere ripresi, e il Giappone ci sta aiutando moltissimo anche per il 2020, perché per loro l’assenza della vela alle Paralimpiadi è una perdita di immagine. E’ difficile ma io non mollo:”
La prima parte dell’intervista è trasmessa su Saily TV. Nei prossimi giorni saranno in onda anche la seconda e la terza parte, nelle quali Croce parla anche come presidente FIV.
GUARDA QUI LA PRIMA PARTE DELL'INTERVISTA SU SAILY TV
Una lunga intervista con il direttore di Saily TV, Fabio Colivicchi, al sedicesimo piano del grattacielo che ospita la sede della Federvela italiana: Carlo Croce, presidente dell’ISAF (International Sailing Federation) e della FIV, è intervenuto sui temi più scottanti dell’attualità velica mondiale: America’s Cup, inquinamento marino sui campi di regata dei Giochi di Rio 2016, e vela paralimpica.
INQUINAMENTO A RIO, UNA BATTAGLIA
Un altro tema toccato nell’intervista è stato l’inquinamento delle acque dei campi di regata delle prossime Olimpiadi a Rio de Janeiro. “E’ una battaglia che va avanti da oltre un anno – ha detto Carlo Croce – che ci vede affiancati al CIO nel tentativo di convincere i brasiliani a prendere delle misure su questa situazione. Ci sono due tipi di inquinamento: uno riguarda gli oggetti galleggianti, persino animali morti, e l’altro è l’inquinamento chimico che viene dai rifiuti della baia che si riversano in mare specialmente dopo i giorni di pioggia. La nostra battaglia è stata intensa, ma la realtà è che i brasiliani si sono trovati senza risorse per affrontare il problema, che da tempo avevano inquadrato. Finalmente siamo riusciti adesso con una pressione importante a convincere il Governo a investire 20 milioni in “ecoboat”, scafi speciali che ingoiano tutti i rifiuti che trovano, e che gireranno senza sosta per la baia. Il problema chimico, invece, direi a questo punto è irreversibile. Quello che come ISAF abbiamo fatto è affidare a un ente internazionale indipendente la valutazione oggettiva dell’inquinamento. Da alcuni paesi, per esempio scandinavi, erano arrivate minacce delle famiglie di non mandare i loro figli alle regate olimpiche. Queste analisi ci daranno dei dati tecnici che saranno comunicati ad atleti e officials. La situazione è completamente imprevedibile, legata alle condizioni meteo e a valutazioni soggettive. Gli americani ad esempio hanno fatto test recenti con risultati definiti accettabili.”
L’ISAF sembrava anche decisa a chiedere di correre su altri campi di regata. “Abbiamo fatto pressione in tal senso, ma correre fuori anche per noi ha un difetto grave, perché una cosa è avere sullo sfondo una delle più belle città del mondo come Rio, altra cosa è andare lungo una costa anonima fuori mano. Quindi è definitivamente fuori questione l’ipotesi di andare in altra località.”
VELA PARALIMPICA, NOSTRA PRIORITA'
Tra le priorità che l’ISAF sta affrontando c’è l’esclusione della vela dalle Paralimpiadi a partire dal 2020: “Per noi è stato un fulmine a ciel sereno, adesso ci stiamo lavorando. La deadline di fronte a un no assoluto dell’IBC che è il CIO dei disabili, sarà novembre 2015, quando presenteremo una submission al loro congresso annuale. Più che di riammissione si tratterà di introdurre un nuovo sport. Abbiamo anche preso una azienda inglese di lobbying. Quello che ci conforta è che nel 2024 siamo certi di essere ripresi, e il Giappone ci sta aiutando moltissimo anche per il 2020, perché per loro l’assenza della vela alle Paralimpiadi è una perdita di immagine. E’ difficile ma io non mollo:”
La prima parte dell’intervista è trasmessa su Saily TV. Nei prossimi giorni saranno in onda anche la seconda e la terza parte, nelle quali Croce parla anche come presidente FIV.
GUARDA QUI LA PRIMA PARTE DELL'INTERVISTA SU SAILY TV
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