Storia | Regata > Coppa America
02/02/2012 - 16:12
Gli AC45 dell'America's Cup World Series dal 7 al 15 aprile sul lungomare Caracciolo
Gli AC45 dell'America's Cup World Series dal 7 al 15 aprile sul lungomare Caracciolo
Coppa a Napoli, c'è l'ultimo OK
America's Cup World Series a Via Caracciolo: arriva l'OK della Soprintendenza (l'ultimo vincolo che mancava) alla soluzione Via Caracciolo. L'organizzazione può partire. Entro il 25 marzo la consegna dell'area agli americani. Ma con l'obbligo di rimozione entro 90 giorni dopo le regate: e nel 2013?
La tappa di Napoli dell'America's Cup World Series si fa. Intorno alla prima del calendario 2012, quella dell'esordio di Luna Rossa, l'inizio delle regate tra i consorzi di Coppa America nell'anno che precede la Coppa vera e propria (San Francisco 2013), erano cresciute le preoccupazioni e le polemiche, di origine organizzativo, economico, politico, soprattutto ambientale. Ma alla fine ha prevalso la ragione, l'ultimo parere positivo è arrivato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici, che ha confermato il suo ok al progetto che prevede il villaggio su Via Caracciolo e due scogliere sul mare antistante. Nei brani sotto riportati, da alcuni colleghi di Napoli, gli sviluppi e qualche retroscena
VESUVIUS. FINISCE LA TELENOVELA
La Coppa America si farà: nella conferenza dei servizi tenutasi questo pomeriggio al Comune, la Soprintendenza dei Beni architettonici ha dato il via libera all'organizzazione delle regate a via Caracciolo. Il sì all'evento che dovrà tenersi dal 7 al 15 aprile aprile del 2012 è stato dato dal soprintendente Stefano Gizzi, con la prescrizione che tutte le opere funzionali alla svolgimento della competizione dovranno essere rimosse una volta terminate le gare.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco De Magistris che in una nota pubblicata su Facebook parla di "giornata importante per Napoli, frutto del lavoro serio e convinto condotto da tutte le istituzioni coinvolte". Il primo cittadino ritiene che "la prima tappa europea della Coppa America sarà una grande evento che risponderà alla vocazione naturalistico-paesaggistica che la nostra città possiede".
La speranza-convinzione di De Magistris è che l'evento possa diventare "un volano economico, turistico, occupazionale per Napoli" e "consentire alla città un processo di rilancio di immagine sul piano internazionale e di riqualificazione per quanto riguarda, ad esempio, la spiaggia cittadina e il restyling della Villa Comunale". De Magistris conclude affermando che è necessario ora "procedere, in tempi rapidi e in massima sinergia, alla realizzazione dei lavori previsti".
Finisce così una lunga telenovela che ha rischiato di compromettere nuovamente l'immagine di Napoli: dopo la decisione di assegnare le due tappe della Coppa America alla città, è iniziato un lungo tira e molla su dove dovesse essere organizzato l'evento.
In un primo tempo l'area prescelta era stata quella di Bagnoli, poi le istituzioni sono state costrette a "ripiegare" su Via Caracciolo; anche per il Lungomare erano quindi insorti problemi, relativi al vincolo monumentale in vigore dal 2005. Ora, incassato il via libera, l'impegno di tutti dovrà essere quello di fare in modo che i lavori per l'allestimento dell'evento creino il minor disagio possibile ai cittadini. (Bruno De Santis - vesuvius.it)
NAPOLI.REPUBBLICA.IT: IL VINCOLO DEI 90 GIORNI, E L'INCOGNITA 2013
(...) Ma, secondo quanto raccolto da "Repubblica", il via libera dalla Soprintendenza è arrivato già ma ha una scadenza: 90 giorni. Tre mesi per costruire e rimuovere la scogliera a via Caracciolo: sì alle regate di Coppa America, a condizione che agli inizi di maggio tutto torni com'era. Palazzo Reale e Direzione regionale dicono sì al prolungamento della mantellata di scogli (75 metri da un lato, 95 dall'altro) ma il parere è obbligatorio, vincolante e soprattutto con prescrizione: solo per 90 giorni. Il vincolo vieta la stagionalità, non può essere violato per un anno intero.
Nessun problema sulle altre strutture rimovibili (quattro pontili e nove boe): non necessitano di autorizzazione perché durano un tempo inferiore a 90 giorni.
Dopo l'ok del ministero dei Beni culturali, che la scorsa settimana si era espresso favorevolmente in virtù dell'eccezionalità, le regate di aprile sembrano ora più vicine. Ma se il Comune deve attenersi alla prescrizione, cosa ne sarà delle regate di maggio 2013?
È difficile che lo stesso iter possa essere ripetuto con successo a distanza di un anno, vista l'eccezionalità. Quindi Palazzo San Giacomo avrà a disposizione dodici mesi per individuare un altro luogo possibile? Di certo, quella arrivata non è la soluzione auspicata dal Comune. Come confermato dall'assessore Luigi De Falco nei giorni scorsi l'intenzione del Comune era «conservare la scogliera e ritoccarla dopo maggio 2013, per conservare un'opera definitiva».
La decisione della Soprintendenza invece non favorisce i risparmi. Si richiede un investimento notevole (quattro milioni) per un'opera destinata a restare in vita tre mesi.
Nel progetto del Provveditorato alle opere pubbliche sono stati mandati a finanziamento circa due milioni per la rimozione (lo stesso importo è previsto per i lavori di prolungamento, inclusa l'Iva, il trasporto in discarica dei rifiuti e servizi accessori). Proprio il braccio di ferro sulla scogliera "permanente" ha ritardato i tempi, non ha permesso la chiusura della conferenza dei servizi giovedì scorso e ha rinviato di un'altra settimana, prolungando l'incertezza.
La prescrizione è l'unico modo per superare i quattro vincoli che incombono sull'area e sullo specchio di mare antistante. Due paesaggistici, un terzo di "rispetto" che tutela la vista dei due monumenti dal mare, Castel dell'Ovo e il muraglione borbonico (nulla può ostruirne la vista), una quarta e ultima prescrizione contemplata dal piano regolatore.
Esiste però una possibilità di conservare la scogliera "soffolta", cioè non affiorante ma ridotta a pelo d'acqua. Soprintendenza e Direzione regionale hanno chiesto di fare studi meteomarini nelle acque vicine alla costruzione per verificare gli effetti del prolungamento. Se il parere sarà positivo potrebbe arrivare l'ok, si potrebbe approfittare anche per eliminare i massi bianchi che coprono il muraglione borbonico. La costruzione potrebbe restare: difficilmente però servirà da riparo ai catamarani nel maggio 2013.
C'è di più: la scogliera sarà più bassa, un metro di altezza invece di tre. Lo aveva richiesto la Soprintendenza, gli americani hanno accettato. Quel che conta è che finalmente i lavori possono partire a pieno regime. Sabato si chiude la gara, si aprono le buste, lunedì vengono aggiudicati i lavori.
Quarantacinque giorni di tempo per portarli a termine, il 22 marzo l'ultimazione, il 23 il collaudo e la consegna al Comune. Il 25 l'area andrà in consegna agli americani. Cinquantaquattro giorni ci separano dall'agognata consegna (e dal conseguente e ufficiale sbarco degli americani su via Caracciolo). Poco meno di due mesi che porteranno a un piano traffico dedicato, con 4.500 automezzi che scaricheranno a viale Dohrn 50 mila tonnellate di massi necessari per costruire la scogliera in profondità. Gli stessi automezzi ritorneranno sul posto un mese dopo, a maggio, per asportare la costruzione provvisoria. Il caos sarà inevitabile. (Tiziana Cozzi - napoli.repubblica.it)
ADNKRONOS: IL SINDACO DE MAGISTRIS: "OCCASIONE STRAORDINARIA"
Napoli, 1 feb. - (Adnkronos) - "E' ovvio che potra' esseri qualche piccolo disagio ma sara' poca cosa rispetto ai vantaggi". Cosi' il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in merito alle polemiche sollevate dai cantieri per i preparativi delle World Series di America's Cup, previsti lungo Via Caracciolo. "Non siamo sprovveduti, faremo in modo che questo evento porti tantissimi benefici alla citta'. Non si sembra un disagio se per alcuni giorni via Caracciolo sara' solo pedonale, perche' credo che sia una cosa bellissima vedere l'area pedonale su tutto il lungomare. Faremo in modo che la mobilita' sia organizzata nel migliore dei modi". Secondo de Magistris, anche la Villa Comunale "ne beneficera'. Qualcuno si preoccupa che possa essere deturpata - ha spiegato - invece e' vero esattamente il contrario perche' e' grazie alla Coppa America che riusciamo ad avere i fondi per sistemarla". "Questa e' una occasione straordinaria, e' l'interesse pubblico che ci spinge a impegnarci al massimo - ha aggiunto de Magisatris - e ci saranno ritorni in termini economici, occupazionali, turistici, di immagine".
LETTERA APERTA AL MATTINO DEGLI ORGANIZZATORI DELLA COPPA A NAPOLI: QUI
La tappa di Napoli dell'America's Cup World Series si fa. Intorno alla prima del calendario 2012, quella dell'esordio di Luna Rossa, l'inizio delle regate tra i consorzi di Coppa America nell'anno che precede la Coppa vera e propria (San Francisco 2013), erano cresciute le preoccupazioni e le polemiche, di origine organizzativo, economico, politico, soprattutto ambientale. Ma alla fine ha prevalso la ragione, l'ultimo parere positivo è arrivato dalla Soprintendenza dei Beni Architettonici, che ha confermato il suo ok al progetto che prevede il villaggio su Via Caracciolo e due scogliere sul mare antistante. Nei brani sotto riportati, da alcuni colleghi di Napoli, gli sviluppi e qualche retroscena
VESUVIUS. FINISCE LA TELENOVELA
La Coppa America si farà: nella conferenza dei servizi tenutasi questo pomeriggio al Comune, la Soprintendenza dei Beni architettonici ha dato il via libera all'organizzazione delle regate a via Caracciolo. Il sì all'evento che dovrà tenersi dal 7 al 15 aprile aprile del 2012 è stato dato dal soprintendente Stefano Gizzi, con la prescrizione che tutte le opere funzionali alla svolgimento della competizione dovranno essere rimosse una volta terminate le gare.
Soddisfazione è stata espressa dal sindaco De Magistris che in una nota pubblicata su Facebook parla di "giornata importante per Napoli, frutto del lavoro serio e convinto condotto da tutte le istituzioni coinvolte". Il primo cittadino ritiene che "la prima tappa europea della Coppa America sarà una grande evento che risponderà alla vocazione naturalistico-paesaggistica che la nostra città possiede".
La speranza-convinzione di De Magistris è che l'evento possa diventare "un volano economico, turistico, occupazionale per Napoli" e "consentire alla città un processo di rilancio di immagine sul piano internazionale e di riqualificazione per quanto riguarda, ad esempio, la spiaggia cittadina e il restyling della Villa Comunale". De Magistris conclude affermando che è necessario ora "procedere, in tempi rapidi e in massima sinergia, alla realizzazione dei lavori previsti".
Finisce così una lunga telenovela che ha rischiato di compromettere nuovamente l'immagine di Napoli: dopo la decisione di assegnare le due tappe della Coppa America alla città, è iniziato un lungo tira e molla su dove dovesse essere organizzato l'evento.
In un primo tempo l'area prescelta era stata quella di Bagnoli, poi le istituzioni sono state costrette a "ripiegare" su Via Caracciolo; anche per il Lungomare erano quindi insorti problemi, relativi al vincolo monumentale in vigore dal 2005. Ora, incassato il via libera, l'impegno di tutti dovrà essere quello di fare in modo che i lavori per l'allestimento dell'evento creino il minor disagio possibile ai cittadini. (Bruno De Santis - vesuvius.it)
NAPOLI.REPUBBLICA.IT: IL VINCOLO DEI 90 GIORNI, E L'INCOGNITA 2013
(...) Ma, secondo quanto raccolto da "Repubblica", il via libera dalla Soprintendenza è arrivato già ma ha una scadenza: 90 giorni. Tre mesi per costruire e rimuovere la scogliera a via Caracciolo: sì alle regate di Coppa America, a condizione che agli inizi di maggio tutto torni com'era. Palazzo Reale e Direzione regionale dicono sì al prolungamento della mantellata di scogli (75 metri da un lato, 95 dall'altro) ma il parere è obbligatorio, vincolante e soprattutto con prescrizione: solo per 90 giorni. Il vincolo vieta la stagionalità, non può essere violato per un anno intero.
Nessun problema sulle altre strutture rimovibili (quattro pontili e nove boe): non necessitano di autorizzazione perché durano un tempo inferiore a 90 giorni.
Dopo l'ok del ministero dei Beni culturali, che la scorsa settimana si era espresso favorevolmente in virtù dell'eccezionalità, le regate di aprile sembrano ora più vicine. Ma se il Comune deve attenersi alla prescrizione, cosa ne sarà delle regate di maggio 2013?
È difficile che lo stesso iter possa essere ripetuto con successo a distanza di un anno, vista l'eccezionalità. Quindi Palazzo San Giacomo avrà a disposizione dodici mesi per individuare un altro luogo possibile? Di certo, quella arrivata non è la soluzione auspicata dal Comune. Come confermato dall'assessore Luigi De Falco nei giorni scorsi l'intenzione del Comune era «conservare la scogliera e ritoccarla dopo maggio 2013, per conservare un'opera definitiva».
La decisione della Soprintendenza invece non favorisce i risparmi. Si richiede un investimento notevole (quattro milioni) per un'opera destinata a restare in vita tre mesi.
Nel progetto del Provveditorato alle opere pubbliche sono stati mandati a finanziamento circa due milioni per la rimozione (lo stesso importo è previsto per i lavori di prolungamento, inclusa l'Iva, il trasporto in discarica dei rifiuti e servizi accessori). Proprio il braccio di ferro sulla scogliera "permanente" ha ritardato i tempi, non ha permesso la chiusura della conferenza dei servizi giovedì scorso e ha rinviato di un'altra settimana, prolungando l'incertezza.
La prescrizione è l'unico modo per superare i quattro vincoli che incombono sull'area e sullo specchio di mare antistante. Due paesaggistici, un terzo di "rispetto" che tutela la vista dei due monumenti dal mare, Castel dell'Ovo e il muraglione borbonico (nulla può ostruirne la vista), una quarta e ultima prescrizione contemplata dal piano regolatore.
Esiste però una possibilità di conservare la scogliera "soffolta", cioè non affiorante ma ridotta a pelo d'acqua. Soprintendenza e Direzione regionale hanno chiesto di fare studi meteomarini nelle acque vicine alla costruzione per verificare gli effetti del prolungamento. Se il parere sarà positivo potrebbe arrivare l'ok, si potrebbe approfittare anche per eliminare i massi bianchi che coprono il muraglione borbonico. La costruzione potrebbe restare: difficilmente però servirà da riparo ai catamarani nel maggio 2013.
C'è di più: la scogliera sarà più bassa, un metro di altezza invece di tre. Lo aveva richiesto la Soprintendenza, gli americani hanno accettato. Quel che conta è che finalmente i lavori possono partire a pieno regime. Sabato si chiude la gara, si aprono le buste, lunedì vengono aggiudicati i lavori.
Quarantacinque giorni di tempo per portarli a termine, il 22 marzo l'ultimazione, il 23 il collaudo e la consegna al Comune. Il 25 l'area andrà in consegna agli americani. Cinquantaquattro giorni ci separano dall'agognata consegna (e dal conseguente e ufficiale sbarco degli americani su via Caracciolo). Poco meno di due mesi che porteranno a un piano traffico dedicato, con 4.500 automezzi che scaricheranno a viale Dohrn 50 mila tonnellate di massi necessari per costruire la scogliera in profondità. Gli stessi automezzi ritorneranno sul posto un mese dopo, a maggio, per asportare la costruzione provvisoria. Il caos sarà inevitabile. (Tiziana Cozzi - napoli.repubblica.it)
ADNKRONOS: IL SINDACO DE MAGISTRIS: "OCCASIONE STRAORDINARIA"
Napoli, 1 feb. - (Adnkronos) - "E' ovvio che potra' esseri qualche piccolo disagio ma sara' poca cosa rispetto ai vantaggi". Cosi' il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in merito alle polemiche sollevate dai cantieri per i preparativi delle World Series di America's Cup, previsti lungo Via Caracciolo. "Non siamo sprovveduti, faremo in modo che questo evento porti tantissimi benefici alla citta'. Non si sembra un disagio se per alcuni giorni via Caracciolo sara' solo pedonale, perche' credo che sia una cosa bellissima vedere l'area pedonale su tutto il lungomare. Faremo in modo che la mobilita' sia organizzata nel migliore dei modi". Secondo de Magistris, anche la Villa Comunale "ne beneficera'. Qualcuno si preoccupa che possa essere deturpata - ha spiegato - invece e' vero esattamente il contrario perche' e' grazie alla Coppa America che riusciamo ad avere i fondi per sistemarla". "Questa e' una occasione straordinaria, e' l'interesse pubblico che ci spinge a impegnarci al massimo - ha aggiunto de Magisatris - e ci saranno ritorni in termini economici, occupazionali, turistici, di immagine".
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