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10/02/2015 - 14:07
Un caso di giustizia sportiva intorno all'America's Cup
Un caso di giustizia sportiva intorno all'America's Cup
Coppa e polemiche
adesso trema l'ISAF
adesso trema l'ISAF
Gravi accuse presentate dall'ex Oracle Mattew Mitchell contro i membri della giuria della XXXIV America's Cup. E parte una denuncia contro i 5 membri della Giuria Internazionale ISAF. La parola adesso è all'Executive della federvela internazionale
La Coppa America fa sempre rumore, anche fuori dall'acqua. E spesso, come sappiamo, non mancano i contenziosi davanti a Giurie sportive o Tribunali. L'ultima edizione della Coppa, con la vittoriosa difesa di Oracle al culmine della clamorosa rimonta da 1-8 a 9-8 contro Emirates Tewm New Zealand, come si ricorderà ha avuto un corollario giuridico non indifferente, con la penalizzazione di Oracle (2 punti) in seguito al comportamento scorretto del team per l'uso di attrezzature fuori stazza sui catamarani AC45.
La condanna e la penalità non hanno impedito a Oracle di vincere comunque la Coppa, ma hanno avuto uno strascico di squalifiche per alcuni componenti della squadra. Ora uno di essi, Matthew Mitchell (NZL), sta riaprendo il caso e coinvolgendo anche la regolarità della Giuria Internazionale ISAF che ha deliberato sul caso.
Mitchell, di fatto un esecutore di ordini superiori nel team, lamenta di essere stato punito per aver eseguito tali ordini, in particolare da parte di Simeon Tienpont, suo superiore in Oracle. Il velista neozelandese adesso chiede all'Executive della federvela internazionale di poter riaprire il caso, in particolare lamentando alcune irregolarità nella composizione della Giuria stessa, perchè alcuni suoi membri non erano in possesso delle necessarie certificazioni per farne parte. Il caso può diventare spinoso proprio per l'ISAF.
QUI IL BLOG DEL GIORNALISTA BERNIE WILSON SUL CASO
Mattew Mitchell, membro di Oracle Team USA nel corso dell'ultima edizione dell'America's Cup, ha diffuso ieri un comunicato stampa con il quale dichiara di aver presentato una denuncia per colpa grave contro tutti e cinque i membri della giuria ISAF (la Federazione Internazionale Vela) della XXXIV America's Cup. Questa azione fa seguito alle sue recenti accuse di truffa contro un altro membro del team Simeon Tienpont.
L'ISAF ha ricevuto dagli organizzatori dell'America's Cup un milione di dollari per fornire le necessarie competenze in termini di giudici ufficiali per il corretto svolgimento della XXXIV America's Cup. La denuncia di Mitchell punta il dito contro una serie di comportamenti difficili da giustificare.
I due membri della giuria Bryan Willis e Graham McKenzie che hanno presieduto il caso, nonostante fossero in possesso di una ammissione firmata da Simeon Tienpont, hanno scelto di non procedere con l'accusa di truffa contro lo stesso Tienpont. Perché e come può una giuria di cinque persone ignorare tutto ciò si chiede Mitchell?
I membri della Giuria erano in possesso di un documento che non hanno reso pubblico. Questo documento riporta l'evidenza di un incontro avvenuto tra Willis, McKenzie, Grant Simmer (direttore generale di Oracle Team USA) e Lee Ann La France (nominato investigatore indipendente da Oracle Team USA) che alimenta il sospetto di collusione. Simmer, che ha una forte reputazione per la sua onestà, dopo questo incontro è stato rimosso dalla 'lista dei testimoni' e non gli è stato più richiesto di partecipare all'udienza.
Si è poi scoperto che Graham McKenzie non era in possesso della certificazione necessaria per essere membro di una giuria internazionale. Paul Henderson ex presidente ISAF e membro del CIO ha disposto una denuncia simile a questo riguardo. McKenzie è chiamato a rispondere da un'altra denuncia per aver alterato una testimonianza agendo in modo intimidatorio e minaccioso. McKenzie occupa anche una posizione nel Comitato Etico ISAF che, sempre secondo Mitchell, renderebbe questo comportamento ancora più grave.
Mitchell sostiene inoltre che i membri della Giuria sono stati volontariamente negligenti e di esser stato involontariamente usato come una pedina nel tentativo di Oracle Team USA di difendere la Coppa contro ETNZ.
La ripercussione su Mitchell e sulla sua famiglia è stata pesante. L'ISAF ha recentemente riesaminato con attenzione il suo caso senza rilevare nessuna violazione delle regole da parte sua. Ciò fa seguito anche al report della Federazione Vela neozelandese pubblicata nel mese di aprile dello scorso anno, che aveva chiarito che Mitchell è innocente. Mitchell sta affrontando una percorso e una ricerca instancabili per portare i veri colpevoli a giudizio.
"Ho sempre detto la verità in questo episodio e ho riposto la mia fiducia nel processo dell'ISAF e della ACIJ (America's Cup International Jury) per accertare i fatti. Come regatanti dobbiamo fidarci di coloro che gestiscono il nostro sport, i quali dovrebbero intervenire senza faziosità", ha dichiarato Mitchell.
Nuova Zelanda, 5 febbraio 2015
La Coppa America fa sempre rumore, anche fuori dall'acqua. E spesso, come sappiamo, non mancano i contenziosi davanti a Giurie sportive o Tribunali. L'ultima edizione della Coppa, con la vittoriosa difesa di Oracle al culmine della clamorosa rimonta da 1-8 a 9-8 contro Emirates Tewm New Zealand, come si ricorderà ha avuto un corollario giuridico non indifferente, con la penalizzazione di Oracle (2 punti) in seguito al comportamento scorretto del team per l'uso di attrezzature fuori stazza sui catamarani AC45.
La condanna e la penalità non hanno impedito a Oracle di vincere comunque la Coppa, ma hanno avuto uno strascico di squalifiche per alcuni componenti della squadra. Ora uno di essi, Matthew Mitchell (NZL), sta riaprendo il caso e coinvolgendo anche la regolarità della Giuria Internazionale ISAF che ha deliberato sul caso.
Mitchell, di fatto un esecutore di ordini superiori nel team, lamenta di essere stato punito per aver eseguito tali ordini, in particolare da parte di Simeon Tienpont, suo superiore in Oracle. Il velista neozelandese adesso chiede all'Executive della federvela internazionale di poter riaprire il caso, in particolare lamentando alcune irregolarità nella composizione della Giuria stessa, perchè alcuni suoi membri non erano in possesso delle necessarie certificazioni per farne parte. Il caso può diventare spinoso proprio per l'ISAF.
QUI IL BLOG DEL GIORNALISTA BERNIE WILSON SUL CASO
Mattew Mitchell, membro di Oracle Team USA nel corso dell'ultima edizione dell'America's Cup, ha diffuso ieri un comunicato stampa con il quale dichiara di aver presentato una denuncia per colpa grave contro tutti e cinque i membri della giuria ISAF (la Federazione Internazionale Vela) della XXXIV America's Cup. Questa azione fa seguito alle sue recenti accuse di truffa contro un altro membro del team Simeon Tienpont.
L'ISAF ha ricevuto dagli organizzatori dell'America's Cup un milione di dollari per fornire le necessarie competenze in termini di giudici ufficiali per il corretto svolgimento della XXXIV America's Cup. La denuncia di Mitchell punta il dito contro una serie di comportamenti difficili da giustificare.
I due membri della giuria Bryan Willis e Graham McKenzie che hanno presieduto il caso, nonostante fossero in possesso di una ammissione firmata da Simeon Tienpont, hanno scelto di non procedere con l'accusa di truffa contro lo stesso Tienpont. Perché e come può una giuria di cinque persone ignorare tutto ciò si chiede Mitchell?
I membri della Giuria erano in possesso di un documento che non hanno reso pubblico. Questo documento riporta l'evidenza di un incontro avvenuto tra Willis, McKenzie, Grant Simmer (direttore generale di Oracle Team USA) e Lee Ann La France (nominato investigatore indipendente da Oracle Team USA) che alimenta il sospetto di collusione. Simmer, che ha una forte reputazione per la sua onestà, dopo questo incontro è stato rimosso dalla 'lista dei testimoni' e non gli è stato più richiesto di partecipare all'udienza.
Si è poi scoperto che Graham McKenzie non era in possesso della certificazione necessaria per essere membro di una giuria internazionale. Paul Henderson ex presidente ISAF e membro del CIO ha disposto una denuncia simile a questo riguardo. McKenzie è chiamato a rispondere da un'altra denuncia per aver alterato una testimonianza agendo in modo intimidatorio e minaccioso. McKenzie occupa anche una posizione nel Comitato Etico ISAF che, sempre secondo Mitchell, renderebbe questo comportamento ancora più grave.
Mitchell sostiene inoltre che i membri della Giuria sono stati volontariamente negligenti e di esser stato involontariamente usato come una pedina nel tentativo di Oracle Team USA di difendere la Coppa contro ETNZ.
La ripercussione su Mitchell e sulla sua famiglia è stata pesante. L'ISAF ha recentemente riesaminato con attenzione il suo caso senza rilevare nessuna violazione delle regole da parte sua. Ciò fa seguito anche al report della Federazione Vela neozelandese pubblicata nel mese di aprile dello scorso anno, che aveva chiarito che Mitchell è innocente. Mitchell sta affrontando una percorso e una ricerca instancabili per portare i veri colpevoli a giudizio.
"Ho sempre detto la verità in questo episodio e ho riposto la mia fiducia nel processo dell'ISAF e della ACIJ (America's Cup International Jury) per accertare i fatti. Come regatanti dobbiamo fidarci di coloro che gestiscono il nostro sport, i quali dovrebbero intervenire senza faziosità", ha dichiarato Mitchell.
Nuova Zelanda, 5 febbraio 2015
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