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23/07/2014 - 09:52

Il riscaldamento cambia il pianeta

Cara vecchia estate
dove sei finita?

(ANSA) L'estate, quella vissuta ai tempi delle nostre nonne non esiste piu', "e' cambiato il quadro generale rispetto agli anni scorsi, l'Anticiclone Atlantico, che impediva l'entrata nei periodi estivi di aria fresca e umida lasciando il posto al sole e al caldo, negli ultimi anni, ha smesso di posizionarsi in maniera stabile sull'Italia", spiega Giampiero Maracchi, gia' Direttore dell'Istituto di Biometeorologia del Cnr


Non c'è più l'estate di una volta. Peccato che stacvolta la battuta, se anche fosse, non faccia ridre. Il cambiamento climatico indotto dal riscaldamento globale del pianeta sta sempre più velocemente mutando i punti fermi della meteorologia. Uno di questi riguarda il mitico anticiclone delle Azzorre, che garantiva le famose estati mediterranee. E che non c'è (quasi) più. Ecco spiegate le ragioni di questa ennesima estate con poco sole stabile e molti temporali. Per noi velisti, un problemino in più. Per il pianeta, un enorme problema. Che però nessuno sembra decidersi ad affrontare seriamente. Ecco cosa dicono gli esperti.

(ANSA.it) "Da alcuni anni a causa del riscaldamento degli Oceani - prosegue Maracchi- l'Anticiclone si e' spostato permettendo all'aria fresca e umida proveniente dall'Atlantico di entrare e portando giornate piovose ed umide". Secondo il Direttore del Cnr la situazione meteorologica che stiamo vivendo in questa stagione e' semplicemente frutto di un cambio di cicloni: "quello Atlantico ha lasciato il posto al Libico, sempre più spesso negli ultimi anni le estati che hanno caratterizzato la fascia mediterranea sono state contraddistinte dalla latitanza dell'anticiclone oceanico delle Azzorre dal Mediterraneo, la figura barica termoregolatrice per eccellenza. Anche quest'anno, come vuole il trend degli ultimi 7-8 anni, l'alta pressione oceanica invece di distendersi con il proprio bordo orientale verso il mar Mediterraneo centro-occidentale, come avveniva spesso durante le classiche 'estati mediterranee' dei decenni scorsi - prosegue Maracchi - tende a rimanere relegata in pieno Atlantico.

La latitanza dell'anticiclone azzorriano permette l'ingresso del anticiclone sub-tropicale libico-algerino, fino al cuore del Mediterraneo, ma anche di profonde saccature, colme di aria fresca atlantica, che possono dare origine a intense fasi temporalesche, con fenomeni anche di forte intensità sulle nostre regioni centro-settentrionali". Sara' quindi un'estate dominata perlopiu' da fasi alterne: "a giornate umide e piovose si alterneranno giornate calde e intense ma brevi ondate di calore'', spiega Maracchi. Intanto quello appena trascorso è stato il giugno più caldo degli ultimi 135 anni, cioè da quando sono iniziate le rilevazioni, nel 1880. Stando ai ricercatori della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), la temperatura media combinata delle terre e degli oceani del Pianeta ha toccato i 16,22 gradi, 0,72 in più rispetto alla media del XX secolo, superando il precedente record del 1998. Si tratta della temperatura più alta mai registrata in assoluto, che batte il record riportato lo scorso maggio. Considerando la superficie terrestre, invece, quello del 2014 è stato il settimo giugno più caldo, con una variazione di +0,95 gradi rispetto alla media. (ANSA.it)

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