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10/12/2021 - 18:49

Sarà varato nel 2022

Bonaldo: il primo ecoDinghy12

ANCHE TRA LE DERIVE D'EPOCA CRESCE LA VOGLIA DI SOSTENIBILITA' - Il cantiere Bonaldo e nlcomp insieme per una nuova era del glorioso Dinghy 12’: sarà realizzata una versione interamente riciclabile, in fibre di lino e basalto, e...

 

Una nuova partnership fra la startup innovativa Northern Light Composites ed Enrico Zaffalon proprietario del marchio dinghy 12’ Bonaldo, per dare vita al progetto ecoDinghy12: la versione riciclabile dello storico dinghy: ecoDinghy12 sarà costruito con la tecnologia rComposite che prevede l'utilizzo di fibre di lino e basalto, core riciclato Atlas by NMG Europe e resina termoplastica.

nlcomp è una startup innovativa che si occupa di ricerca e sviluppo di compositi innovativi per risolvere le problematiche relative al fine vita dei manufatti in vetroresina. Negli ultimi anni l'azienda monfalconese ha costruito i prototipi delle derive ecoprimus ed ecoOptimist e della sportboat ecoracer, premiata al Salone Nautico di Genova e finalista del Sustainability Award di World Sailing.

Enrico Zaffalon imprenditore che è stato anche un dirigente sportivo (presidente della XII Zona per la FIV) è il proprietario del marchio dinghy 12’ Bonaldo dal 2015. Il marchio Bonaldo nasce nel 1977 quando Danilo Bonaldo, titolare dell’omonimo cantiere, realizza il primo il dinghy 12’ in vetroresina da regata della storia.

Il primo prototipo di ecodinghy12’ sarà in mare nella primavera 2022 e verrà subito messo a confronto con i dinghy 12’ tradizionali nelle principali manifestazioni.

LA STORIA DEL DINGHY, DA TENDER A CLASSE OLIMPICA! - Nel 1913 l’inglese George Cockshott partecipò e vinse il concorso indetto dal “Boat Racing Association” per la progettazione di una deriva che unificasse i vari modelli di “tender” con i quali gli armatori dei grandi yachts si sfidavano in appassionanti regate nei porti e nelle rade del nord Europa.

Nell’Inghilterra di fine Ottocento queste imbarcazioni si assomigliavano tutte: fasciame sovrapposto (detto a clinker), due banchi per vogare, poppa a specchio, bordo libero quanto bastava e albero con vela al terzo. Cockshott non poteva certo immaginare quale successo avrebbe avuto la sua creatura.

Economico, maneggevole, adatto al diporto nautico, il Dinghy 12’ non tardò a diffondersi. Sotto vela, infatti, il Dinghy si rivelò imbarcazione molto tecnica e raffinata e, divenuto nel 1919 la prima “International Class”, venne scelto nel 1920 e nel 1928 alle Olimpiadi quale classe “en solitarie”. Proprio l’esperienza dei velisti italiani che vengono selezionati per le Olimpiadi di quegli anni la introduce nel nostro Paese, dove le prime imbarcazioni sono costruite nel 1929 e si tiene, nel 1931, il primo Campionato Italiano a Zara. Per oltre trent’anni il Dinghy 12’ reciterà un ruolo determinante nello sport velico nazionale, e, in particolare, per la formazione dei più giovani.

Dopo la crisi degli anni sessanta, nel 1969 venne fondata l’Associazione Italiana Classe Dinghy 12’. Nel 1976 per venire incontro alle esigenze economiche di quel periodo in cui un dinghy 12′in legno costava moltissimo, la Classe ha permesso la costruzione del dinghy con la vetroresina. Nel 1977 Danilo Bonaldo costruisce per primo il dinghy in vetroresina e legno per regata, cambiando da quel momento la storia e l’evoluzione del Dinghy 12′, e da allora l’incremento degli armatori e dei regatanti è stato continuo. Nel 2015 Enrico Zaffalon, acquisisce i progetti, lo stampo e il marchio da Danilo Bonaldo e riporta in auge questo meraviglioso modello di dinghy 12′.

Adesso questa storia si prepara a un nuovo capitolo, la versione riciclabile del Dinghy 12.

Sezione ANSA: 
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