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20/11/2013 - 13:01
Lamberto Cesari & Marco Cambi
Lamberto Cesari & Marco Cambi
Blogger di Saily,
Intervista doppia
Intervista doppia
Intervista doppia a Lamberto Cesari e Marco Cambi. I due Blogger di Saily si incontrano quasi per per caso e complice un giorno di bonaccia non potendosi sfidare tra le boe decidono di affrontarsi sui grandi temi della vela
Nome - Cognome - Età velica - barca su cui hai iniziato - Barca su cui navighi
Lamberto Cesari – età velica..19 anni, non troppo lontano da quella anagrafica. Ho iniziato come tanti in Optimist per poi convertirmi ai catamarani, e ora navigo in Formula 18
Marco Cambi - In barca da poco più di 10 anni, ho iniziato tardi (dopo i 30 anni), le vere passioni si scoprono strada facendo. Sono salito in barca a Vela quasi per caso su un Hobie Cat in un villaggio turistico, è stato un colpo di fulmine, non sono più sceso. Appassionato di tutte le barche a Vela ma soprattuto di derive, ho un Laser 4000.
Monoscafi o Multiscafi
Lamberto Cesari - Multiscafi, ma non sono un fondamentalista! Mi diverto su qualunque scafo che si muove a vela.
Marco Cambi - Mi piacciono tutti e due, non credo però che questa sia una classificazione importante, ho invece una predilezione per le barche plananti e per i monotipi. In generale credo che l'esperienza in monoscafo sia fondamentale per imparare ad andare in barca, un passaggio obbligato. I grandi velisti riescono ad esprimersi e a primeggiare indipendentemente dal numero degli scafi. La penso come Francesco Bruni, tra i TP52 e gli AC45 farei fatica a scegliere.
I tuoi 3 migliori velisti di sempre
Lamberto Cesari - Torben Grael per le vittorie tra le Olimpiadi, la Coppa America e l’Oceano. Grandissimo.
Franck Camms,che è un po’ l’eroe-velista di questi anni. “Su qualunque classe in cui va, vince” dicono di lui in Francia. Ben Ainslie, più per il peso delle medaglie che per reale simpatia.
Marco Cambi - Joshua Slocum, Eric Tabarly, Paul Cayard. Tra gli Italiani Agostino Straulino e Francesco Bruni. Tutti velisti ecclettici, capaci dei migliori risultati su qualsiasi barca.
Torniamo dalle Olimpiadi di Londra; la Medal Race che hai rivisto più volte
Lamberto Cesari - Il video con le medal di Finn e Star…anche se mi sarebbe piaciuto vedere la stessa vicinanza di punti nella medal dei 49er.
A livello emotivo però sono bellissimi gli arrivi di tutte le medal. La gioia di questi ragazzi dopo quattro anni di sacrifici è palpabile dalle immagini, trovo siano momenti di sport molto carichi di emozioni.
Marco Cambi - La finale dei Finn naturalmente, una delle più drammatiche regate di vela olimpica, decisa in modo quasi rocambolesco negli ultimi 100 metri, non tutti se ne sono accorti come ho descritto in un mio Blog. Ma l'aspetto più importante è proprio la possibilità di poterle rivedere. L'altro aspetto è il successo della Stadium Race che finalmente cerca di avvicinare in tutti i sensi il pubblico alla Vela. Credo che le Olimpiadi di Londra per la Vela siano state un momento fondamentale, dimostrando che la Vela olimpica possa essere uno sport anche televisivo e forse possa anche gli strumenti per attrarre qualche profano, tutti aspetti che fino a quattro anni prima erano certamente impensabili.
La tua regata preferita in oceano
Lamberto Cesari - Vendee Globe, cosa c’è di più duro che girare il mondo in solitario a quei ritmi?
Marco Cambi - La Vendeé Globe, non credo che esista niente di paragonabile, prima o poi spero di avere la fortuna di assistere all'arrivo, magari per festeggiare qualche italiano sul podio, quel giorno ci sarò.
La tua regata preferita tra le boe
Lamberto Cesari - Direi i Mondiali unificati delle classi olimpiche: quanto belle sono state le Medal a Perth 2011?
Marco Cambi - Potrei dire le Olimpiadi ma poi lascerei fuori l'America's Cup, il Match Race Word Tour e i TP 52 e...
La barca dei tuoi sogni sia come deriva che come cabinato.
Lamberto Cesari - Sicuramente un cat con i foil da 16-18 piedi. Se mi parli di cabinati penso alle vacanze estive, e fin da piccolo ho una passione per gli X-Yachts ;)
Marco Cambi - Un Hallberg Rassy per girare il mondo, la deriva dei miei sogni ancora non esiste ma si potrebbe progettare, sogno una deriva planante doppia con un trapezio, che possa prima o poi sostituire il 470 che per quanto storico considero ormai anacronistico. Penso che Luca Devoti con il D-One abbia fatto qualcosa di grande sul singolo.....
America's Cup: quando hai capito che TNZ non ce l'avrebbe fatta?
Lamberto Cesari - Ho perso la regata di cui Marco ha parlato nel suo ultimo blog perché ero all’estero (Race 13). Ma forse è stato in Race 16, quando ETNZ è partita con il gennaker senza aprirlo, che ho realizzato quanto fossero in confusione. Ma ammetto che da quando si è visto il foiling di bolina di Oracle poggiando solo due-tre gradi rispetto a ETNZ, ho preso paura!
Marco Cambi - La prova finale solo durante Race 18 il penultimo giorno quando ETNZ era davanti in bolina ma si suicida con una lee-bow sbagliata, ma gli indizi erano chiari dopo Race 14 quando con vento forte in bolina Oracle ha iniziato a viaggiare. A parte gli indubbi meriti di Oracle, credo che ETNZ abbia perso in tanti modi diversi, non ultimo durante Race 8 in cui si è quasi ribaltata, quando era più forte, ed era davanti...
Cosa ti è piaciuto o non ti è piaciuto di questa ultima AC.
Lamberto Cesari - Non mi sono piaciuti i boundaries, mi sono piaciuti i giornalisti che hanno ammesso di aver sbagliato a giudicare la Coppa sui multiscafi nei mesi precedenti.
Marco Cambi- La finale è andata oltre ogni aspettativa, così non è stato per la Louis Vuitton Cup. Personalmente è l'edizione della Coppa che ho preferito e seguito con più passione, credo di poterlo dire senza pregiudizi visto che ho seguito la Coppa con lo stesso entusiasmo con cui ad esempio ho apprezzato la vittoria alla Congressional Cup di Ferrarese con la fantastica issata nel prepartenza per guadagnare la sinistra del campo. Non mi è piaciuta l'arroganza di Coutts e di Ellison che nei mesi precedenti alla finale hanno perso ogni credibilità cercando di cambiare il regolamento sui foil. La stessa arroganza che non ha permesso di creare abbastanza consenso, a partire dall'Italia dove la mancanza di copertura televisiva è stata il vero disastro, altrimenti avremmo avuto un seguito diverso a partire dalla possibilità di incuriosire la nuove generazioni. In generale si è alzata troppo la posta: barche oltre il limite, costi troppo alti e pubblico non ancora pronto. Insomma un esperimento genetico riuscito solo in parte, ma per molti versi ci ha aperto gli occhi, non si torna indietro. Come pro assoluti: la baia di San Francisco, la Stadium Race, la copertura Internet con il Liveline, per il vero appassionato faccio fatica ad immaginare di meglio.
La prossima AC: chi vorresti vedere sulla linea di partenza
Lamberto Cesari - Americani, australiani, neozelandesi, italiani, francesi, inglesi, svizzeri…ma almeno 75% dei componenti del team che siano della nazionalità della sfida (per Bertarelli potrebbe non essere semplice, ma lo vorrei rivedere comunque). Come atleti vorrei rivedere quelli di questa edizione, più qualche giovane come Peter Burling (che dia una svecchiata a ETNZ), Franck Cammas. E magari qualche ragazza!
Marco Cambi - Spero intorno ad una decina di barche, anche Coutts pare essersi reso conto degli errori e pare voglia creare una Coppa più abbordabile. Alla fine gli equipaggi veramente competitivi non potranno essere più di 3 o 4. Stento a credere che un nuovo team possa giocarsi la prossima Coppa, abbiamo visto come non si possa improvvisare nulla, sono contento della presenza degli Australiani e vedo una grande Luna Rossa che a San Francisco è stata notevole (anche in proporzione al budget) ma era solo a metà di un progetto più a lungo termine.
Fanta America's Cup, poniamo ci sia una barca italiana e il 60% come limite di nazionalità: quali italiani vedresti a bordo?
Lamberto Cesari - Francesco Bruni, Vittorio Bissaro, Francesco Marrai, Pierluigi de Felice, Gilberto Nobili, Max Sirena, Pietro Sibello…
Marco Cambi - Credo che l'idea del 'minimo garantito' di nazionali sia interessante, per gli italiani Sirena-Bruni-De Felice che ammiro e che confido di rivedere su Luna Rossa nella prossima edizione, mi piacerebbe vedere qualche giovane promessa italiana che arriva dalle derive. Credo che oltre al talento conti molto il gruppo, in questo anche la lezione di Oracle è stata incredibile: i galli nel pollaio non sono troppi!
La regata a cui vorresti partecipare
Lamberto Cesari - Middle Sea Race, per cominciare!
Marco Cambi - Nel sogno le Olimpiadi, nella realtà l’Euro Cup di D-One
La barca a cui metteresti i foil
Lamberto Cesari - Il mio Formula 18
Marco Cambi - Non sono un'amante della velocità a tutti i costi, ma sarei curioso di vedere qualche progetto di foil su monoscafo ultraleggero di taglia medio grande, ci arriveremo...?!
Cosa ne pensi della rivoluzione ISAF
Lamberto Cesari - Sono estremamente d’accordo in via di principio sia sugli obiettivi che su molti dei metodi. L’unica preoccupazione che ho è che 25 barche negli eventi 1-5 della World Cup siano poche in classi come il Laser, e questo impedisca a molti giovani un confronto ad alto livello che penso abbia aiutato molto in passato. Ma forse c’è solo la necessità di creare una struttura forte per i primi due “step” della piramide (regate nazionali e continentali): vedremo come tutto questo verrà attuato!
Marco Cambi - Mi sembra interessante, credo ci fosse bisogno di un cambiamento e di un po' di ordine. Rimane valido quello che dicevo prima riguardo alle Olimpiadi di Londra. Certamente il presidente ci ha stupito, dal silenzio quasi assoluto al 'Coup de Theatre', staremo a vedere, di certo sarà importante la comunicazione per dare il giusto risalto ad eventi che spero non rimangano solo all'attenzione degli addetti ai lavori.
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Scrivici per info: redazione@saily.it
Nome - Cognome - Età velica - barca su cui hai iniziato - Barca su cui navighi
Lamberto Cesari – età velica..19 anni, non troppo lontano da quella anagrafica. Ho iniziato come tanti in Optimist per poi convertirmi ai catamarani, e ora navigo in Formula 18
Marco Cambi - In barca da poco più di 10 anni, ho iniziato tardi (dopo i 30 anni), le vere passioni si scoprono strada facendo. Sono salito in barca a Vela quasi per caso su un Hobie Cat in un villaggio turistico, è stato un colpo di fulmine, non sono più sceso. Appassionato di tutte le barche a Vela ma soprattuto di derive, ho un Laser 4000.
Monoscafi o Multiscafi
Lamberto Cesari - Multiscafi, ma non sono un fondamentalista! Mi diverto su qualunque scafo che si muove a vela.
Marco Cambi - Mi piacciono tutti e due, non credo però che questa sia una classificazione importante, ho invece una predilezione per le barche plananti e per i monotipi. In generale credo che l'esperienza in monoscafo sia fondamentale per imparare ad andare in barca, un passaggio obbligato. I grandi velisti riescono ad esprimersi e a primeggiare indipendentemente dal numero degli scafi. La penso come Francesco Bruni, tra i TP52 e gli AC45 farei fatica a scegliere.
I tuoi 3 migliori velisti di sempre
Lamberto Cesari - Torben Grael per le vittorie tra le Olimpiadi, la Coppa America e l’Oceano. Grandissimo.
Franck Camms,che è un po’ l’eroe-velista di questi anni. “Su qualunque classe in cui va, vince” dicono di lui in Francia. Ben Ainslie, più per il peso delle medaglie che per reale simpatia.
Marco Cambi - Joshua Slocum, Eric Tabarly, Paul Cayard. Tra gli Italiani Agostino Straulino e Francesco Bruni. Tutti velisti ecclettici, capaci dei migliori risultati su qualsiasi barca.
Torniamo dalle Olimpiadi di Londra; la Medal Race che hai rivisto più volte
Lamberto Cesari - Il video con le medal di Finn e Star…anche se mi sarebbe piaciuto vedere la stessa vicinanza di punti nella medal dei 49er.
A livello emotivo però sono bellissimi gli arrivi di tutte le medal. La gioia di questi ragazzi dopo quattro anni di sacrifici è palpabile dalle immagini, trovo siano momenti di sport molto carichi di emozioni.
Marco Cambi - La finale dei Finn naturalmente, una delle più drammatiche regate di vela olimpica, decisa in modo quasi rocambolesco negli ultimi 100 metri, non tutti se ne sono accorti come ho descritto in un mio Blog. Ma l'aspetto più importante è proprio la possibilità di poterle rivedere. L'altro aspetto è il successo della Stadium Race che finalmente cerca di avvicinare in tutti i sensi il pubblico alla Vela. Credo che le Olimpiadi di Londra per la Vela siano state un momento fondamentale, dimostrando che la Vela olimpica possa essere uno sport anche televisivo e forse possa anche gli strumenti per attrarre qualche profano, tutti aspetti che fino a quattro anni prima erano certamente impensabili.
La tua regata preferita in oceano
Lamberto Cesari - Vendee Globe, cosa c’è di più duro che girare il mondo in solitario a quei ritmi?
Marco Cambi - La Vendeé Globe, non credo che esista niente di paragonabile, prima o poi spero di avere la fortuna di assistere all'arrivo, magari per festeggiare qualche italiano sul podio, quel giorno ci sarò.
La tua regata preferita tra le boe
Lamberto Cesari - Direi i Mondiali unificati delle classi olimpiche: quanto belle sono state le Medal a Perth 2011?
Marco Cambi - Potrei dire le Olimpiadi ma poi lascerei fuori l'America's Cup, il Match Race Word Tour e i TP 52 e...
La barca dei tuoi sogni sia come deriva che come cabinato.
Lamberto Cesari - Sicuramente un cat con i foil da 16-18 piedi. Se mi parli di cabinati penso alle vacanze estive, e fin da piccolo ho una passione per gli X-Yachts ;)
Marco Cambi - Un Hallberg Rassy per girare il mondo, la deriva dei miei sogni ancora non esiste ma si potrebbe progettare, sogno una deriva planante doppia con un trapezio, che possa prima o poi sostituire il 470 che per quanto storico considero ormai anacronistico. Penso che Luca Devoti con il D-One abbia fatto qualcosa di grande sul singolo.....
America's Cup: quando hai capito che TNZ non ce l'avrebbe fatta?
Lamberto Cesari - Ho perso la regata di cui Marco ha parlato nel suo ultimo blog perché ero all’estero (Race 13). Ma forse è stato in Race 16, quando ETNZ è partita con il gennaker senza aprirlo, che ho realizzato quanto fossero in confusione. Ma ammetto che da quando si è visto il foiling di bolina di Oracle poggiando solo due-tre gradi rispetto a ETNZ, ho preso paura!
Marco Cambi - La prova finale solo durante Race 18 il penultimo giorno quando ETNZ era davanti in bolina ma si suicida con una lee-bow sbagliata, ma gli indizi erano chiari dopo Race 14 quando con vento forte in bolina Oracle ha iniziato a viaggiare. A parte gli indubbi meriti di Oracle, credo che ETNZ abbia perso in tanti modi diversi, non ultimo durante Race 8 in cui si è quasi ribaltata, quando era più forte, ed era davanti...
Cosa ti è piaciuto o non ti è piaciuto di questa ultima AC.
Lamberto Cesari - Non mi sono piaciuti i boundaries, mi sono piaciuti i giornalisti che hanno ammesso di aver sbagliato a giudicare la Coppa sui multiscafi nei mesi precedenti.
Marco Cambi- La finale è andata oltre ogni aspettativa, così non è stato per la Louis Vuitton Cup. Personalmente è l'edizione della Coppa che ho preferito e seguito con più passione, credo di poterlo dire senza pregiudizi visto che ho seguito la Coppa con lo stesso entusiasmo con cui ad esempio ho apprezzato la vittoria alla Congressional Cup di Ferrarese con la fantastica issata nel prepartenza per guadagnare la sinistra del campo. Non mi è piaciuta l'arroganza di Coutts e di Ellison che nei mesi precedenti alla finale hanno perso ogni credibilità cercando di cambiare il regolamento sui foil. La stessa arroganza che non ha permesso di creare abbastanza consenso, a partire dall'Italia dove la mancanza di copertura televisiva è stata il vero disastro, altrimenti avremmo avuto un seguito diverso a partire dalla possibilità di incuriosire la nuove generazioni. In generale si è alzata troppo la posta: barche oltre il limite, costi troppo alti e pubblico non ancora pronto. Insomma un esperimento genetico riuscito solo in parte, ma per molti versi ci ha aperto gli occhi, non si torna indietro. Come pro assoluti: la baia di San Francisco, la Stadium Race, la copertura Internet con il Liveline, per il vero appassionato faccio fatica ad immaginare di meglio.
La prossima AC: chi vorresti vedere sulla linea di partenza
Lamberto Cesari - Americani, australiani, neozelandesi, italiani, francesi, inglesi, svizzeri…ma almeno 75% dei componenti del team che siano della nazionalità della sfida (per Bertarelli potrebbe non essere semplice, ma lo vorrei rivedere comunque). Come atleti vorrei rivedere quelli di questa edizione, più qualche giovane come Peter Burling (che dia una svecchiata a ETNZ), Franck Cammas. E magari qualche ragazza!
Marco Cambi - Spero intorno ad una decina di barche, anche Coutts pare essersi reso conto degli errori e pare voglia creare una Coppa più abbordabile. Alla fine gli equipaggi veramente competitivi non potranno essere più di 3 o 4. Stento a credere che un nuovo team possa giocarsi la prossima Coppa, abbiamo visto come non si possa improvvisare nulla, sono contento della presenza degli Australiani e vedo una grande Luna Rossa che a San Francisco è stata notevole (anche in proporzione al budget) ma era solo a metà di un progetto più a lungo termine.
Fanta America's Cup, poniamo ci sia una barca italiana e il 60% come limite di nazionalità: quali italiani vedresti a bordo?
Lamberto Cesari - Francesco Bruni, Vittorio Bissaro, Francesco Marrai, Pierluigi de Felice, Gilberto Nobili, Max Sirena, Pietro Sibello…
Marco Cambi - Credo che l'idea del 'minimo garantito' di nazionali sia interessante, per gli italiani Sirena-Bruni-De Felice che ammiro e che confido di rivedere su Luna Rossa nella prossima edizione, mi piacerebbe vedere qualche giovane promessa italiana che arriva dalle derive. Credo che oltre al talento conti molto il gruppo, in questo anche la lezione di Oracle è stata incredibile: i galli nel pollaio non sono troppi!
La regata a cui vorresti partecipare
Lamberto Cesari - Middle Sea Race, per cominciare!
Marco Cambi - Nel sogno le Olimpiadi, nella realtà l’Euro Cup di D-One
La barca a cui metteresti i foil
Lamberto Cesari - Il mio Formula 18
Marco Cambi - Non sono un'amante della velocità a tutti i costi, ma sarei curioso di vedere qualche progetto di foil su monoscafo ultraleggero di taglia medio grande, ci arriveremo...?!
Cosa ne pensi della rivoluzione ISAF
Lamberto Cesari - Sono estremamente d’accordo in via di principio sia sugli obiettivi che su molti dei metodi. L’unica preoccupazione che ho è che 25 barche negli eventi 1-5 della World Cup siano poche in classi come il Laser, e questo impedisca a molti giovani un confronto ad alto livello che penso abbia aiutato molto in passato. Ma forse c’è solo la necessità di creare una struttura forte per i primi due “step” della piramide (regate nazionali e continentali): vedremo come tutto questo verrà attuato!
Marco Cambi - Mi sembra interessante, credo ci fosse bisogno di un cambiamento e di un po' di ordine. Rimane valido quello che dicevo prima riguardo alle Olimpiadi di Londra. Certamente il presidente ci ha stupito, dal silenzio quasi assoluto al 'Coup de Theatre', staremo a vedere, di certo sarà importante la comunicazione per dare il giusto risalto ad eventi che spero non rimangano solo all'attenzione degli addetti ai lavori.
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