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17/01/2011 - 13:57

Brutta scuffia, albero rotto. Miceli e Picciolini non possono raddrizzarla. Una nave in loro soccorso

Biondina Nera nei guai

Naufragio nella notte per Matteo Miceli e Tullio Picciolini in mezzo all'Atlantico con Biondina Nera. Inutili i tentativi di raddrizzare il loro catamarano. Stanno bene ma la situazione è critica. Il mare è agitato e la costa ancora molto lontana. Una nave cargo si sta dirigendo verso di loro
 

Ore di paura per Matteo Miceli e Tullio Picciolini. Ma, forse ancor più grande, è la frustrazione per un record agognato che a questo punto sembra allontanarsi definitivamente. I due velisti romani hanno scuffiato questa notte in mezzo all’Atlantico e hanno rotto l’albero. Inutili i tentativi di raddrizzare il loro catamarano Biondina Nera. I 30 nodi di vento e le onde alte sei metri hanno reso impossibile la manovra. E ora Biondina Nera resta scuffiata a 180°.

Miceli e Picciolini, che comunque stanno bene e hanno comunicato telefonicamente con lo staff di sicurezza, hanno provato una nuova manovra di raddrizzamento all’alba (quando in Italia erano da poco passate le 11 di oggi). L’idea era di raddrizzare la barca e di installare un albero di fortuna fino alla costa più vicina (Guyana o Suriname). Ma ancora una volta, nulla da fare. A questo punto, non rimane che attendere i soccorsi: una nave cargo si trova a circa 90 miglia da Biondina Nera e dovrebbe avvistarli entro 6/7 ore.

Del record non è possibile parlare in questi momenti. La speranza ovviamente è l'ultima a morire, ma è chiaro che la situazione rende ormai lontanissimo l'obiettivo di riportare in Italia il record di traversata atlantica, da Dakar alla Guadalupa, strappato nel 2007 proprio a Miceli (detenuto in coppia con Andrea Gancia) dai francesi Yves Moreau e Benoit Lequin. Una beffa, resa ancor più cocente dai dati che, appena tre giorni fa, davano Biondina Nera in vantaggio di 90 miglia rispetto al record dei due transalpini.

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