Storia | Regata > Vela Oceanica

21/11/2019 - 19:16

Dall'ARC una proposta indecente

Bertelli, un Ulisse tira l'altro?

L'ARC che parte da Capo Verde per Santa Lucia a caccia di due settimane di alisei e vele a farfalla, schiera al via anche sei barche italiane (più tre all'ARC Plus). Tra queste c'è il maxi classico Ulisse, di Patrizio Bertelli con alcuni storici ex di Luna Rossa. Chi sono gli italiani al via e perchè la febbre oceanica di Prada potrebbe sfociare in un Imoca 60 per un doppio giro del mondo...

 

A forza di vedere regate, barche e navigatori sfrecciare in Atlantico, la voglia viene a tutti, lo sanno bene quelli dell'ARC, lo storico Atlantic Rally for Cruisers che ha fatto le fortune di Jimmy Cornell scovando una nicchia di mercato che coinvolge ogni anno sempre più armatori ed equipaggi. L'ARC 2019 la cui tappa atlantica parte domenica da Mindelo (Capo Verde) dopo il trasferimento dalle Canarie, vede al via una super-flotta di 190 barche (!), vede al via anche una flottiglia italiana di tutto rispetto, se non numericamente (sono sei) per qualità e interesse.

Si va da Blue Moon (Grand Soleil 43 di Second Star Sailing), al ritorno di Catty Sark, Azuree 40 di Francesco Buonfantino (che porta in oceano il messaggio delle Nazioni Unite sui rifugiati che la Moleskine Foundation ha propagato alla Barcolana, ne parliamo in altro post), dal mitico Duffy, il piccolo ma navigatissimo Dufour 34E di Enrico Calvi, al Fra Diavolo, spettacolare Mylius 60 di Vincenzo Addessi, dal Laura IV, Nautitech 541 di Giuseppe Lasalandra, fino al più importante di tutti, l'Ulisse, maxi giramondo di Patrizio Bertelli, progetto German Frers e costruzione Green Marine, linee classiche e contenuti high-tech, un 100 piedi (32 metri) visto praticamente ovunque, dalla Coppa America in Nuova Zelanda quando c'era Luna Rossa, alla Costa Smeralda.

A queste sei barche dell'ARC vanno aggiunte anche le tre dell'ARC Plus, con Aluaka (Stadtship 54AC di Davide Zerbinati, giornalista e scrittore di nautica, Ariel, Hallberg Rassy 53 di Paolo Casoni, Minimole, trimarano Neel 47 del quale abbiamo parlato in altro post, di Aldo Fumagalli con a bordo Patrick Phelipon.

LA VOGLIA DI OCEANO DI PATRIZIO BERTELLI PUO' SFOCIARE IN UN GIRO DEL MONDO (ANZI DUE)? - Ci è venuto un pensiero stupendo, immaginando la maestosità ammirata da tutti di Ulisse che parte da Sao Vicente e inizia a planare nell'aliseo, con i suoi 32 metri (come cinque Mini 650). A bordo ci saranno alcuni fedelissimi di Bertelli, due dei quali sono campioni e personaggi che hanno fatto tutto: Olimpiadi, Coppa America e Giro del Mondo, quello che oggi si chiama The Ocean Race: Torben Grael e Pietro D'Alì. Mica male eh?

Ed ecco il pensiero stupendo: l'impegno per la sfida da challenger of record della XXXVI America's Cup non è totalizzante per Bertelli, che ha delegato ottimamente i suoi uomini migliori ai posti chiave, sia della sfida che del lavoro di COR per organizzare le AC World Series. Già lo scorso anno la passione velica di Patrizio si è scatenata con una vela d'altri tempi, al Mondiale 12 Metri Stazza Internazionale a Newport, dove si sono viste scene da anni Settanta e Ottanta, e dove il team Prada aveva addirittura due barche.

Da questo Atlantic Rally, lanciamo questa idea a Patrizio Bertelli, e ai suoi due marinai d'eccellenza, Torben e Pietrino. Il brasiliano ha vinto una Volvo Ocean Race, il ligure è da sempre considerato un talento inespresso della vela oceanica italiana, "fermo" (si fa per dire) a puntate al Figaro e vittorie atlantiche in coppia con Giovanni Soldini. Pensate che bello: un nuovo Ulisse, IMOCA 60, foiling, con un progetto di lunga durata: la partecipazione italiana alla prossima The Ocean Race 2021-22 che si conclude a Genova, e un Vendée Globe come Oscar alla carriera per Pietro D'Alì. Sognare non costa nulla, se dietro c'è la passione sconfinata. Patrizio ha tutto il tempo per pensarci e approfondire nei prossimi dieci giorni di aliseo... 

Sezione ANSA: 
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