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04/07/2017 - 10:14

C'è sempre un'altra storia dietro ogni edizione di Coppa America...

Russell Coutts, Ascesa e caduta

Una settimana fa l'America's Cup vinta da Emirates Team New Zealand, col giovane astro nascente Peter Burling e la regia di Grant Dalton. E' anche una sconfitta personale per l'ex "sovrano" della Coppa. Dall'oro olimpico alle vittorie da kiwi, poi da svizzero e quindi da ellisoniano: a Bermuda sono stati battuti il suo team e la sua visione del trofeo, che sarà gestito dai suoi rivali irriducibili. E' la fine di un'era di trionfi ed errori, che ripercorriamo insieme. E cosa farà adesso Sir Russell Coutts? - GALLERY FOTO

 

Ha vinto Emirates Team New Zealand, nettamente, ha battuto il team detentore Oracle USA e insieme ad esso una filosofia creata intorno all'America's Cup, basata sulla visione di Sir Russell Coutts e supportata dai miliardi di Larry Ellison. Una nazione lontana e orgogliosa, la Nuova Zelanda, dove la Vela è sport nazionale insieme al Rugby, ha onorato lo spirito dei primordi della Coppa America, lottando per andare a riprendersi il trofeo che era nelle mani "sbagliate". Ecco perchè questa 35AC è molto più del consueto, molto più della storia e del nome scritto sull'argento di Garrard. E' un passaggio di mano, e di testa, epocale.

Segna la fine dell'era di Russell Coutts, dalla medaglia d'oro Finn alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, alla straordinaria carriera che lo ha visto diventare il velista più vincente nel massimo trofeo, un simbolo, soppiantando una leggenda come Dennis Conner. Vince la Coppa America con Black Magic nel 1998 a San Diego, in squadra con l'immenso Peter Blake che intuisce il suo talento. Poi costruisce la robusta difesa del 2000 che resiste all'assalto altrettanto imponente della prima Luna Rossa, che fa innamorare tutti con un nuovo stile in Coppa. E' all'apice, è l'eroe del suo paese, cede persino il timone dell'ultima regata contro gli italiani a Dean Barker, giovane delfino designato.

Ma il tradimento è dietro l'angolo, e si chiama Alinghi. Quando Ernesto Bertarelli arriva con la sua borsa piena di miliardi, lo squadrone degli "All Blacks" della vela si sfascia: Russell, Brad Butterworth, Grant Simmer, Murray Jones, Warwick Fleury, Simon Daubney, e tanti altri, dall'equipaggio al team di terra e progettuale, passano clamorosamente armi e bagagli alla sfide svizzera. E' il trasferimento sportivo di massa più numeroso che si ricordi, ed è un dolore immenso per il paese della vela, attaccato dai suoi stessi beniamini. La difesa, basata sul concetto di "Loyal", lealtà, contrapposto ai traditori, non basta, Alinghi vince e Russell si porta via il trofeo, dopo averlo vinto.

Poi lo difende a Valencia nel 2007 resistendo alla sfida della stessa New Zealand, che vince la Louis Vuitton Cup e arriva faccia faccia con i mostri del suo passato. Finirà 5-2, con la decisiva regata chiusa in volata, sul filo di lana. Un altro colpo al cuore kiwi inferto dal suo ex figlio prediletto. Ormai più nessuno ricorda quel ragazzo ventenne sul podio olimpico di Los Angeles con la medaglia d'oro del Finn al collo...

Ma anche la storia di Alinghi volge al termine, e a farla precipitare chi è? Ancora lui, Sir Russell Coutts, che rifà le valigie, lascia Ginevra e si trasferisce in California alla corte di un altro miliardario, Larry Ellison, gran capo di Oracle. Ellison è stufo di perdere contri Alinghi, ha il dente avvelenato e il portafoglio infinito. Coutts, in rotta con Bertarelli, è l'uomo giusto per una guerra su più fronti... Il resto è noto: l'interminabile, violenta battaglia legale di Ellison-Oracle, supportata da Coutts, contro Alinghi, culminata nella sentenza della Corte Suprema di New York che obbligò il detentore svizzero ad accettare la sfida unica di Oracle, con la barca indicata da quest'ultimo, un multiscafo... Nel 2010 a Valencia il trimarano con wingsail Oracle sconfisse facilmente il catamarano di Alinghi, volato in elicottero sulle Alpi, e la Coppa America finì nelle mani di Larry Elison, a San Francisco.

Russel Coutts ormai cerimoniere dell'evento, accetta le sfide per il 2013: il challenger of record è l'italiana Mascalzone Latino con Vincenzo Onorato. Ma presto la visione della Coppa Couttsiana in California, con catamarani giganti che insegue uno spettacolo che tarda ad arrivare, delude e si impantana nei problemi: economici, di regolamento, persino di lutti. Onorato ritira la sfida di Mascalzone Latino, Andy Simpson muore tragicamente nel naufragio del catamarano Artemis, ci sono polemiche quasi ogni giorno, ma alla fine Oracle, al culmine di una rimonta (da 1-8) che lascerà senza fiato, batte Emirates Team New Zealand 9-8. Coutts è salvo, la sua visione della Coppa anche. Nonostante il flop di San Francisco, che non vuole più ospitare la regata (eppure il club di Ellison è il Golden Gate YC...), così alla fine l'evento sempre più "plastificato" approda a Bermuda. Nel frattempo perde i pezzi: prima si ritira il challenger of record australiano, poi Luna Rossa, partita prima di tutti e considerata un team fortissimo, da mettere paura al defender, si ritira dopo un ignobile ribaltone promosso proprio da Russell che convince gli altri sfidanti a seguirlo: Ben Ainslie, Artemis, Groupama e Softbank Japan, addirittura cambiando tipo di barche con cui si correrà per la Coppa!

GALLERY FOTO: COUTTS STORY

Siamo arrivati a lunedi 26 giugno 2017, il settimo sigillo di ETNZ con Peter Burling che sembra Coutts da giovane e che batte James Spithill, Oracle, Ellison, l'America, Bermuda... E' l'ultimo schiaffo a Russell Coutts e al suo impero. Sono finiti i miliardari, è finita la gestione del tavolo, gli anticorpi del 1851 hanno resistito e da oggi la Coppa delle Cento Ghinee è di nuovo "libera", volerà tra poco ad Auckland dove sfilerà tra ali di folla festante, ha già un challenger of record, gli amici di Luna Rossa, sembra di rivivere il film del 2000, la colonia italiana sul Viaduct Basin'. Patrizio Bertelli, chioma bianchissima scarmigliata, col presidente del Circolo della Vela Sicilia Agostino Randazzo, ha messo la busta con la sfida nelle mani del Commodoro Steve Mair del Royal New Zealand Yacht Squadron, che l'ha accettata. Insieme scrivono di voler "collaborare per assicurare all'evento una nuova impronta, coniugando volontà di innovazione con i valori tradizionali della Coppa". Capito Russell?

Si, capito. Perchè alla fine un po' di Sport è rimasto nelle vene del miliarvelista: Russell Coutts - come testimonia una delle foto più belle del backstage delle feste kiwi - è il primo a congratularsi con i giovani velisti neozelandesi. "Voglio fare di cuore i miei complimenti e ogni lode a tutta la squadra di Emirates Team New Zealand per aver vinto la 35 Coppa America. So bene cosa significa questo successo per la gente in Nuova Zelanda, quello di questa squadra è un trionfo che è giusto celebrare qui a Bermuda e poi in tutta la Nuova Zelanda, è un nuovo capitolo nella storia dell'America's Cup. Congratulazioni ETNZ, meritate questa vittoria, i riconoscimenti che arriveranno e di goderveli fino in fondo."

Fu vera sportività? Per quello che conta, vogliamo credere di si. Quello che di sicuro è vero, è che voltata pagina, il capitolo RC si è chiuso. E ne inizia uno tutto nuovo, da scoprire insieme.

GALLERY FOTO: COUTTS STORY

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