Storia | Regata

27/04/2020 - 11:25

Marinai nel coronavirus

Andrea Lacorte: Mi manca il mare

Il lockdown del presidente di Pharmanutra: tra azienda in smart working e il sogno di riprendere le regate del Vitamina Sailing Team (Swan 50 Club e M32). "Ricominceremo allenandoci nel mare di casa, a Pisa"

 

L’immobilità è qualcosa di radicalmente in antitesi con la sua vulcanica natura, ma in questo periodo di lockdown generalizzato, Andrea Lacorte non è mai stato realmente fermo. PharmaNutra, l’azienda farmaceutica fondata con il fratello Roberto e di cui è l’attuale Presidente, è tra le imprese che non hanno mai cessato l’attività e tutta la struttura, con largo anticipo rispetto alle decisioni governative, si era già organizzata da tempo per andare a pieno regime anche in versione smart working.

Una lungimiranza che è parte integrante del carattere di Lacorte, una vita scandita dai successi e dalla costante concretizzazione di quelli che apparentemente sembrano sogni, ma che in realtà sono obiettivi prefissati con logica e con un’alta percentuale di ambizione. Un modus operandi applicato anche alla sua grande passione sportiva, la vela, che lo vede a capo del Vitamina Sailing, team impegnato da dieci anni principalmente nell’ambito dei monotipi: dal Melges 32 fino al Club Swan 50 - le due barche su cui era stato impostato il 2020 - passando per il catamarano M32, di cui è stato assoluto protagonista, con tanto di vittoria del circuito delle Mediterranean Series nel 2017.

Una stagione che doveva essere molto intensa, con dieci eventi tra Spagna, Francia e ovviamente Italia, e per cui erano stati coinvolti due fuoriclasse della vela a stelle e strisce come Chris Larson e Mark Mendelblatt, ma che purtroppo, per i motivi che tutti conosciamo bene, non è mai decollata.

“Ed è un peccato”, esordisce Lacorte, “perché se è vero che in questo momento dobbiamo pensare ad altro, soprattutto a chi non ce l’ha fatta, a chi ha perso i propri cari o a chi sta affrontando grandi difficoltà economiche e sociali, è altrettanto vero che la vela, e tutto lo sport in generale, è un toccasana di cui si sente molto la mancanza. L’ultima volta che sono andato in barca risale all’8 marzo, a Valencia, per la prima e finora unica sessione di allenamento sul nostro Club Swan 50 Vitamina Cetilar. Tanto tempo fa, troppo”.

Cosa le manca di più, nello specifico?

La più importante è guardare l’orizzonte del mare. Mi manca davvero molto perché il bello del mare è questo, la sensazione di perdersi nell’infinito con lo sguardo. Mi manca la magia del muoversi con il vento: sarò scontato ma è così, anzi, non te ne rendi conto fino a quando non realizzi che è qualcosa di distante. E poi mi mancano le persone: il mio team, l’equipaggio, gli altri armatori, l’ambiente delle regate…

Quali sono le prospettive, fermo restando che ovviamente molto, se non tutto, dipende dalle decisioni governative?

Prima di tutto dobbiamo far passare i picchi del virus, poi si vedrà. Personalmente non sono molto ottimista per una ripresa delle attività ad agosto, anche perché facendo solo regate internazionali, la situazione sarà ancora più complessa. La cosa brutta è che abbiamo dei professionisti a bordo che non lavorano, che possono nemmeno mettere le mani sulla barca per la manutenzione: sono totalmente fermi. Chiaro, la voglia non è solo far lavorare queste persone, ma anche divertirsi, però al momento è impossibile fare previsioni veritiere. Appena possibile porteremo le nostre barche piccole a Marina di Pisa e inizieremo ad allenarci in casa, sempre che sia possibile dal punto di vista sanitario e con tutte le precauzioni del caso.

La questione estero in effetti è rilevante.

Ci sono discorsi di quarantena in entrata e in uscita, di movimentazione aerea, è una questione molto complessa, tutti gli equipaggi dovrebbero arrivare da Paesi con la stessa situazione socio-sanitaria e in cui ci sia la possibilità di muoversi. Praticamente impossibile. Mi auguro che per settembre, massimo ottobre, si possa ripartire, ma al momento è solo una speranza.

E anche i circoli veloci, nel frattempo, sono totalmente fermi. Quanti fa male vedere un circolo attivo come lo Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa totalmente fermo?

Fa malissimo. I circoli sono composti da appassionati, se non c’è più la passione, lo stare insieme per condividerla, l’aggregazione sociale, il ritrovarsi dopo le regate, beh, non sono più circoli. Abbiamo una chat del club molto attiva e divertente, ma ci sono dei momenti in cui è una pena, perché siamo tutti a terra, davanti a uno schermo, che ricordiamo i bei momenti passati in mare. D’altronde non ci resta che attendere, non possiamo fare altro. Certo, ci possono essere iniziative virtuali, che vanno bene per fare gruppo e restare uniti, ma nella misura in cui sono iniziative del momento, non di più. Perché la vela è movimento, mare, vento, è fare gruppo… 

C’è il rischio che quanto di buono è stato fatto in questi anni a Marina di Pisa vada perduto?

Non credo. In primis ricordo sempre che è stato principalmente Roberto, insieme a un gruppo di persone molto valide, a rilanciare l’attività velica a Pisa e del club in particolare, io sono più un regatante e uno sponsor di grandi eventi, vedi la 151 Miglia-Trofeo Cetilar, con la nostra azienda. A parte questo, è come avere un potente motore spento: non vedi l’ora di accenderlo e di farlo andare nuovamente al massimo. E’ solo una questione di tempo.

Come PharmaNutra continuerete a sponsorizzare eventi sportivi o culturali?

Lo garantisco, anzi, non vediamo l’ora di poter ricominciare. Non c’è nessuna intenzione di diminuire questo impegno. Magari potrà esserci maggiore attenzione per fare un giusto bilanciamento tra sponsorizzazioni puramente sportive e altre in ottica culturale e di ricerca, ma finché l’economia dell’azienda ce lo consentirà, noi ci saremo.

Ci vorrà molta forza per ripartire…

Si, ma non mancherà, ne sono certo. E se parliamo di vela, beh, da questo punto di vista noi velisti siamo dei leoni! Certo, ci saranno meno soldi in giro, meno barche muove, forse anche meno regate e più vicine a casa, ma appena sarà possibile ci vedrete tutti in mare. E con la voglia di spaccare il mondo. 

Sezione ANSA: 
Saily - News

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