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14/06/2018 - 11:48

Ha raccontato il mare

Addio Zaccagnino
Baritono nautico

La comunicazione e il giornalismo del mondo nautico perdono una voce forte, un personaggio e una lunga storia di vita professionale e imprenditoriale legata al mare, alle barche, all'industria. Ora lo sentiremo nelle raffiche di Grecale

 

Così è partito anche Vincenzone Zaccagnino, l'ultimo dei decani del giornalismo nautico italiano è morto domenica scorsa a Roma, dov’era nato nel 1933. Difficile dire se sia passata più acqua sotto le sue chiglie, più inchiostro dai suoi articoli o più refole di vento alzate dalle sue idee, dal suo modo stesso di comunicare un mondo di passioni.

Nautica, la rivista per eccellenza, è stata la sua opera prima e la sua casa per un quarto di secolo. Ma al di là delle testate (ne ha fondate o dirette tante altre nella sua lunga vita professionale) era lui stesso il brand, il catalizzatore. Il vento si alzava per il suo stesso incedere, forte per la costituzione robusta, le spalle larghe a contenere il faccione guizzante. Lo riconoscevi da lontano per gli inconfondibili occhialoni e per la cornice della barba marinara, ma anche per la voce: ampia, profonda, baritonale. Era quello lo strumento da cui uscivano all'esterno le trovate continue. Il megafono del mare.

Sapevi subito, entrando, se in una stanza, in una sala stampa, in un auditorium c'era lui. La sua ridondanza fisica si è tradotta negli anni in semine e raccolti miracolosi: novità nel modo di scrivere e raccontare il mare e un settore industriale, nuovi progetti al passo con i tempi, immensa capacità ed energia imprenditoriale di trasformare la produzione giornalistica in prodotto da vendere, con la stessa dignità delle barche, così tanto esplorate e conosciute, e come tali fare ricavi e profitti, creando lavoro e cicli vitali. Intorno ai suoi acuti baritonali si è svolta per cinquant'anni un'opera con tanti personaggi divenuti protagonisti.

Per questo è giusto dire che Vincenzo Zaccagnino è nella storia della nautica italiana. Zac lascia in eredità molte creature di carta, le riviste, i libri che sono elencati poco più avanti, le conferenze, le presenze, le collaborazioni, le interazioni con il mondo delle aziende, insieme a un approccio severo, serio, di duro lavoro, applicato a una professione apparentemente "leggera". Come spesso capita, sono gli insegnamenti e gli esempi nascosti a rappresentare il vero lascito, del quale essere grati.

Quella passione di Vincenzo per tutto quanto avesse a che fare con il mare, barche grandi e piccole, navi, uomini e cose, e quella applicazione seria, veniva anche dalle radici della famiglia originaria di Lussinpiccolo, il paese di Tino Straulino, oggi in Croazia, dal nonno, comandate del Lloyd triestino e dal padre che lo portava a pescare da bambino.

Nel 1962 fonda Nautica, rivista che dirige per 24 anni, la prima di una lunga serie di riviste come Mare, Mondo Sommerso, Mondo Barca, Yacht Capital, Yacht Design, Yacht Digest, Yachtsman ma anche Crociere, mondo del quale è stato grande conoscitore e, anche in questo caso, capace di anticipare un boom.

Moltissimi i suoi libri, da quelli didattici ai manuali, ai resoconti di viaggio (Rapporto Polinesiano), ai ritratti di grandi campioni (Eroi della Vela), a quelli dedicati alle grandi navi (Giganti di linea) o ai ritratti dei tantissimi personaggi che Zac ha incontrato e intervistato come in Visti in barcae nel suo ultimo Barchette di carta: la lunga rotta di un giornalista tra storie, sfide e personaggi della nautica internazionale. Collaboratore della RAI nei primi Anni 60, Vincenzo Zaccagnino ha scritto di mare e di barche sui quotidiani Il Messaggero, Il Tempo, il Corriere della Sera e La Stampa.

Vincenzo Zaccagnino è stato tra chi davvero ha fatto conoscere l’andare per mare agli italiani. Buon vento comandante. Un abbraccio al figlio Matteo, brillante e stimato collega che prosegue sulle onde tracciate da Zac, e a tutta la famiglia, l'abbraccio e le condoglianze della redazione di Saily, fatta in parte anche di gente che con Vincenzo ha condiviso momenti da ricordare.

Sezione ANSA: 
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