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20/11/2021 - 14:35

COPPA, COMMENTI AL PROTOCOLLO AC37

Ad American Magic piace il Protocollo

THERRY HUTCHINSON E DOUG DE VOS: VOGLIAMO ESSERCI – Lo skipper e il principale finanziatore della sfida USA commentano favorevolmente il Protocollo per la prossima Coppa. Ma con quale Club?

 

Il futuro della Coppa America, accennato dal nuovo Protocollo rilasciato dal defender neozelandese e dal challenger of record inglese, fa discutere il mondo della vela. Tra i commenti e le valutazioni di questi giorni, che Saily continua a raccogliere, le reazioni più interessanti sono quelle che arrivano (o non arrivano) dai team già costituiti e pronti per un ciclo di Coppa, tanto più tra quelli che hanno partecipato all’ultima edizione a Auckland.

Con questo spirito va preso il primo commento arrivato dagli Stati Uniti, da parte proprio di un ex team dell’AC36. Una dichiarazione rilasciata dal team americano, guidato da Terry Hutchinson e sostenuto da Doug DeVos e Hap Fauth, sembra accogliere favorevolmente il rilascio del nuovo Protocollo. Nonostante la sede dell'AC37 resti ancora sconosciuta, il team statunitense ha affermato che il documento ha fornito "un quadro per consentire l'accelerazione del lavoro di progettazione e pianificazione per tutti i team", aggiungendo la frase più importante: "il nostro team prevede di competere per l'AC37 e, come parte di questo processo, continuiamo a imparare quanto più possibile sul prossimo evento", ha affermato DeVos, co-fondatore e team principal di American Magic.

Una informazione interessante, considerando che il New York Yacht Club, per il quale American Magic ha corso l'ultima Coppa, poco tempo fa aveva invece annunciato una pausa di riflessione, e di fatto team e club si erano separati. O American Magic ha pronto un altro Yacht Club, o è in vista un ripensamento da parte di New York, cosa non impossibile visti i cambi al vertice dello storico circolo.

"Il luogo di regata e le date della regata rimangono sconosciuti, ma il rilascio del Protocollo e del Regolamento di Classe è sicuramente il benvenuto. Gli obiettivi generali delineati in questo Protocollo, per aiutare l'America's Cup come evento ad avere più team, aumentare la visibilità, migliorare le regate, creare più diversità, includere velisti donne e aumentare la sostenibilità, sono obiettivi che American Magic condivide assolutamente", ha commentato DeVos.

Terry Hutchinson, skipper e presidente delle operazioni di navigazione di American Magic, ha affermato che il team ha già avviato un'analisi approfondita del Protocollo. "Molto resta incerto dal punto di vista delle regole finché non avremo tutti i documenti in mano", ha detto Hutchinson. "Fortunatamente, non siamo rimasti fermi nell'attesa. Grazie al supporto dei nostri responsabili, il nostro team di progettazione e il nostro personale operativo hanno gettato le basi per la nostra prossima campagna.

"Ci sono già molte cose sui documenti che ci piacciono, ma in tutto si tratta di circa 200 pagine di informazioni e stiamo ancora scavando a fondo… Stiamo anche mantenendo una mente aperta su alcuni degli aspetti più ambiziosi del piano proposto da ETNZ e INEOS. Vogliamo anche noi che l'AC37 sia un evento realmente competitivo e di successo e speriamo che tutti i team possano lavorare insieme per realizzarlo".

Dichiarazioni, queste ultime, apparse fin troppo “diplomatiche” e distensive nei confronti della coppa defender-COR, che al di là dei concetti ha di fatto varato un Protocollo che delinea ampi vantaggi per i due team che l’hanno scritto. Per non parlare del punto potenzialmente più importante e ancor oggi rimasto senza risposta: la località. Che come è noto sarà legata al finanziamento proprio del team neozelandese.

Secondo quanto ha architettato Grant Dalton ritenendo insufficiente il finanziamento del governo kiwi, la Coppa andrà al migliore offerente, che dovrà essere in grado di finanziare sia l’evento nel proprio paese, che lo stesso Team New Zealand. In corsa come si sa ci sono Arabia Saudita (invisa a mezzo mondo per ragioni politiche) e Irlanda (molto gradita a Ben Ainslie e Ineos Britannia). Qualora fosse scelta quest’ultima, ci troveremmo davanti al paradosso del primo sfidante che è anche finanziatore del defender…

"Etnz e INEOS ci hanno informato sulla maggior parte dei cambiamenti previsti nella regola di classe AC75, quindi non ci sono grandi sorprese", ha affermato il coordinatore del design di American Magic e due volte vincitore dell'America's Cup Scott Ferguson.

"Tuttavia, questa è la prima volta che vediamo il testo scritto della regola. Il primo punto all’ordine del giorno è confrontarlo con la versione AC36 della regola, e poi approfondire la nuova formulazione. I progettisti esamineranno gli aspetti della Regola relativa alle loro singole aree di competenza e inizieremo il lavoro esplorativo sul design.”

Secondo Ferguson le regate condotte ad Auckland hanno chiaramente influenzato il modo in cui la regola è stata modificata: "Una delle carenze della classe AC75 durante l'AC36 è stata la prestazione con aria leggera. Le modifiche alle regole hanno risolto questo problema espandendo l’apertura del foil del 12,5% e riducendo il peso della barca di circa l'11%. Entrambe le modifiche sono decisive per migliorare le prestazioni in aria leggera."

Le dichiarazioni ufficiali di American Magic fanno anche riflettere sulla veridicità di una delle voci di questi ultimi tempi, secondo la quale il team svizzero Alinghi di Ernesto Bertarelli, già al lavoro con un team di 40 persone per la prossima America's Cup, avrebbe acquistato proprio uno dei due scafi dell'ultima sfida di New York. Quale?

Sezione ANSA: 
Saily - America's Cup

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